I fattori che possono far maturare l’ipotesi di farsi assistere dal punto di vista medico alfine di procreare possono essere varie. Dall’età, specie della donna, a malfunzionamenti organici o genetici, da problemi di infertilità o sterilità al fallimento di tentativi naturali.
Avere un bambino può essere un percorso irto di ostacoli ed essere causa di eccessiva apprensione e stress. Il processo decisionale che conduce alla procreazione assistita è altrettanto stressante date anche le percentuali di riuscita del progetto e l’intenso trattamento che la donna al quale la donna deve sottoporsi ed i farmaci che deve assumere.
L’attività dello psicoterapeuta non è dissimile da quella da svolgersi nel percorso di accompagnamento verso l’adozione. La coppia può mostrare segnali di instabilità, insicurezza e paura di fallire, sfiducia verso se stessi ed il proprio compagno/a.
In generale si attraversa un periodo di confusione psichica con momenti di up and down dati dall’euforia di avere la possibilità di diventare genitori, il timore di restare delusi e anche la sensazione di non sentirsi pronti a gestire un bambino.
L’EMDR serve a supportare l’elaborazione degli eventi traumatici legati alla causa che ha impedito una gravidanza naturale. Un’azione fondamentale per rigenerare l’autostima e quindi portare la coppia ad attendere conducendo una vita normale.
Affrontare i ricordi negativi serve anche a gestire al meglio l’eventuale relazione con il nascituro e prevenire traumi legati a un eventuale fallimento dell’assistenza alla fecondazione.
È il classico caso in cui una terapia breve e mirata può limitare l’impatto dei tanti momenti stressanti e quindi trasportare la coppia verso una genitorialità in modo più sereno e rilassato. In linea generale, l’EMDR ha un impatto decisivo nella psicologia della famiglia. Basti pensare agli interventi mirati all’armonizzazione affettiva del rapporto madre-figlio durante le prime fasi della maternità. Situazioni in cui una madre che si sente inadeguata o incapace può incorrere in traumi che impediscono ad esempio l’allattamento al seno.
Il depotenziamento delle insicurezze o delle paure di una madre attraverso l’EMDR ha quindi l’obiettivo di creare una situazione di positività i cui benefici si riflettono anche sul bambino.