Ricerca

Il riconoscimento dell’EMDR da parte dell’organizzazione mondiale della sanità come trattamento di eccellenza per trattare traumi e disturbi psicologici ha avuto luogo nel 2013.
Tale riconoscimento e quello di molte altre quotate organizzazioni ha permesso di investire nella ricerca e sviluppo e di divulgare corsi e workshop a livello globale e tantissime sono state le pubblicazioni su blasonate riviste scientifiche.
Grazie agli sforzi di EMDR Italia, tante sono state le strutture i CNR, gli ospedali e le Università che hanno alimentato progetti di ricerca volte a perfezionare studi utili all’evoluzione dell’EMDR.
Oltre alla importante sfera delle emergenze, il lavoro clinico legati alla desensibilizzazione e all’elaborazione dei ricordi, ha portato grandi benefici anche nelle aree più classiche della psicologia ed in particolare, al trattamento di episodi legati a dinamiche familiari disfunzionali e alle figure di attaccamento.
In altre parole, la gestione di traumi che potevano richiedere anche anni di sedute, adesso possono essere risolte attraverso il lavoro sui ricordi associati a schemi familiari e relazioni disfunzionali in tempi molto più ridotti.
Benefici di tempo per allievare la sofferenza, lo stress ed i ricordi disturbanti dati anche dalla collaborazione con il paziente, che è consapevole del processo che sta affrontando e spesso assume un atteggiamento di co-operazione con il terapeuta.

Questi risultati possono essere considerati ancor più eccezionali se si considera i positivi effetti collaterali legati al rafforzamento della autostima e alla cognizione del proprio “se”. Un processo che quindi, oltre a gestire il trauma, permette al paziente di acquisire maggiore fiducia sulle proprie potenzialità come persona, nel lavoro e nelle relazioni familiari.

Un altro campo di applicazione, oggetto di numerosi studi, riguarda la possibilità di ridurre gli aspetti compulsivi di pazienti che abusano o dipendono da sostanze stupefacenti.
Oppure l’accettazione di una condizione limitante, come quella vissuta da chi è sieropositivo e vive in una condizione di stress.

Riguardo agli strumenti di analisi, la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante e sono numerosi gli studi che hanno portato un contributo all’evoluzione dell’EMDR.
Alcuni esempi:

La rilevazione dei parametri neurofiosiologici e psicofisiologici in relazione alla rievocazione di ricordi autobiografici pre e post EMDR

In questo studio di Benedetto Farina e Giacomo della Marca, realizzato in partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, vengono misurati le variazione EEG coherence tra ippocampo e corteccia cerebrale e tra tre diverse zone della corteccia durante la rievocazione di ricordi autobiografici e il confronto dell’attività autonomica nelle varie situazioni sotto sperimentazione nell’ambito di tre operazioni in cui la metodologia EMDR viene applicata da psicoterapeuti qualificati.

L’utilizzo della spettroscopia cerebrale all’Infrarosso per la stima quantitative della metodologia EMDR

La “Near-Infrared Spectroscopy” (NIRS) è una tecnologia che consente di valutare le mutazioni relative all’ossigenazione dei tessuti cerebrali grazie al monitoraggio delle proprietà spettroscopiche dell’emoglobina.
Alcune ricerche mostrano come sia possibile osservare tali variazioni in termini di emoglobina ossigenata per valutare i risultati della terapia EMDR nelle sue diverse fasi di applicazione.

Lo studio TMS-EEG relativo alle mutazioni nella connettività e plasticità cerebrale che segue alla somministrazione di un trattamento EMDR

L’analisi di Thomas Borsato, in collaborazione con la Bicocca di Milano, utilizza la stimolazione magnetica transcranica (TMS), una tecnica che riesce a stimolare indirettamente il cervello con un campo magnetico per valutare i cambiamenti comportamentali nella performance di una serie di compiti.
La ricerca si avvale del neuroimaging funzionale (SPECT, PET e fMRI) e strutturale (MRI) per osservare le variazioni neurobiologiche in persone che soffrono di PTSD in relazione ad un immaginazione autobiografica del trauma.
La TSM-EEG serve a valutare i cambiamenti e le alterazioni pre e post EMDR attraverso l’osservazione del circuito neuronale in questione e quelli associati alla connettività e eccitabilità corticale relativi ai sintomi del PTSD.