Un terremoto è un tipico caso di emergenza che può avere ripercussioni psicologiche sia sull’individuo che vive l’esperienza e sia all’interno dell’intera comunità. Una situazione di forte stress improvviso che avviene sia durante l’evento che nel periodo successivo.
Esiste il momento dello shock, in cui si acutizza lo stress e si vivono delle emozioni intense che possono portare senso di irrealtà ed estraneità oltre ad una forte confusione mentale e, in taluni casi, a ferite fisiche o lutti inaspettati.
Allo shock iniziale subentra poi una seconda fase in cui si realizzano le ripercussioni del terremoto e si accusa il dolore e la sofferenza della ferita psicologica.
Le reazioni possono essere diverse e includere l’ansia, la paura, la tristezza, la rabbia e anche effetti collaterali somatici come emicrania, insonnia, difficoltà di respirazione o tachicardia.
Successivamente la elaborazione di quanto è successo e quindi la reazione o il fronteggiamento, momento non facile da affrontare in quanto l’individuo è probabile che si chieda perché è successo proprio a lui, può trovarsi smarrito di fronte alla perdita della propria abitazione o del lavoro e in una condizione di non avere le risorse per poter tornare ad una situazione di serenità.
La sensazione di sentirsi impotente e inutile, i sensi di colpa verso chi ha riportato ferite fisiche e lutti, il pessimo umore dato dalle mutate condizioni di vita, la difficoltà di dormire con la presenza di incubi e soprattutto la continua presenza di flashback dell’evento (la propria casa che crolla) sono solo alcune delle emozioni negative che possono tormentare la vittima anche per periodi di tempo molto lunghi.
La vittima di un terremoto tende a vivere nel terrore che l’evento si ripresenti, assume atteggiamenti di evitamento ma fatica a dimenticare quei momenti e non riesce a trovare le energie per reagire. Persino situazioni che prima dell’evento erano piacevoli diventano fonte di stress. Un vero e proprio turbinio di emozioni e sensazioni correlate al trauma subito sul quale lo psicoterapeuta deve lavorare in una condizione di assoluta emergenza.
L’EMDR è una metologia che permette di agire tempestivamente proprio in emergenza per riconoscere le e anche monitorare le reazioni fisiche ed emotive, agendo sui sistemi individuali di attivazione. Ripercorrere i ricordi legati all’evento al fine di non negare i sentimenti ma depotenziando la carica delle emozioni negative è un’operazione complessa che richiede dialogo e capacità di comprensione.
E’ indispensabile fare in modo che la vittima scarichi la tensione parlando dell’evento alfine di comprenderlo trasmettendo sicurezza. Allo stesso momento, è bene favorire anche il distacco, ad esempio sconsigliando di ascoltare troppo la TV o i media e prendendo le distanze da situazioni di lutto, cercando piuttosto di farsi aiutare e sfruttare le risorse messe a disposizione dai soccorsi.
Insegnare alla vittima a saper gestire le proprie emozioni, ricordare che non si è soli e che esiste il modo di trovare sollievo nel contesto di un organizzazione., pur nel rispetto delle sue emozioni è un azione che richiede un alleanza psicologica ed una fiducia molto forte.